GEOGRAFIA
2023
"In
una gita storica torinese
una parte di Val Bormida da non perdere"
11/06/2023
In una gita storica torinese
una parte di Val Bormida da
non perdere
Torino
apre cancelli e svela cortili in un cammino tra 2.000 anni di storia: si
sperimenta la Royal
green walk.
Dalle Porte Palatine alla Mole, 8 tappe tra alcuni dei
luoghi più suggestivi e segreti del centro cittadino, ecco il percorso:
dalle Porte Palatine e il loro parco archeologico ai Musei Reali di
Torino compreso il teatro romano, quindi le Serre reali, i Giardini alle
spalle del Palazzo, le fortificazioni della Città (dove passerà la
Metro2), l'ex accademia militare, la Cavallerizza fino al Museo RAI,
all'ombra della Mole.
Una passeggiata attraverso
duemila anni di storia che sarà sperimentata nei due giorni di Torino
Open house, il 10 e 11 giugno. Ma l'obiettivo è di renderlo fruibile
sempre (o quasi) con la bella stagione. Partenza ogni ora, dalle 10 alle
17, accompagnate dai volontari. Otto tappe in tutto, attraverso luoghi
che spesso sono inaccessibili.
Il cammino prosegue attraversando alcuni cortili
dell'Università che conduce fino al viale che porta a Villa della
Regina. Una possibilità aperta (in senso stretto) per il fine settimana,
ma che potrebbe avere un seguito. Se non siete riusciti a raggiungere
Torino in questo weekend, non preoccupatevi perché ci saranno altre
occasioni come preannunciato.
(Fonte: Torino oggi 8/6/23)
In Torino c’è una parte di
storia della Val Bormida, e non solo, ma di varie province piemontesi.
Non tutti sanno che i Bellone, casata nobiliare dal cognome antico di
oltre 2000 anni, sono passati dal capoluogo piemontese lasciando un
segno ancora oggi tangibile nell’edificio storico di Palazzo Madama di
Torino.
In
effetti, Bellonus
de Turre (Turre
di Valencia in Spagna), (cognome Bellone in Italia latinizzato in Bellonus, Bellonis, Bellones...), nell'anno 1000 si insediò in Palazzo
Madama (prima
degli Acaja), e una porta antica Romana viene chiamata "Fibellona" (fi-bellona)
perché i suoi figli (figli di Bellone) vi vissero per circa un secolo.
(Storia di Torino - Francesco Cognasso - 2002)
(Particolare della porta
FiBellona in foto)
Le ascendenze dei Bellone infatti,
riportano alla casata di Barcellona e la stirpe dei Bellonidi di
Aragona, le quali ebbero come capostipite il conte visigoto Bellone I
dal 800 d.C., la cui dinastia riporta lo stemma a righe giallo rosse
verticali e diagonali, come quelle delle casate piemontesi dei nobili
Bellone.
Stessi colori sono anche del
marchesato dei Del
Carretto,
perché come documentato da Francesco Cagnasso, ebbero come ascendente Aleramo
di Barcellona (Alerano
di Troyes, Aleran,
Alerán, Aledrammm, conte
di Troyes, Barcellona, Empúries, Rossiglione, duca di Settimania,
Borgogna. Il ramo
degli aleramici in Italia discende
in seguito da altro Aleramo (904–991),
primo sovrano della Marca Aleramica (poi marche di Savona e del
Monferrato).
(Libro d’oro della nobiltà Mediterranea)
Il conte
visigoto Bellone (755-812)
(Bellón in lingua francese, Bello in lingua spagnola) di
Carcassonne e
conte di Barcellona, insignito da Carlomagno dal
800 d.C. (Conte
de Carcassonne, Barcelone, Ausonne, Urgell, Cerdagne, Conflent, Ampurias),
(avo di Simona Bellone di Millesimo - Savona).
Da questi nobili discendono
le casate dei Bellone nelle province di Torino, Alessandria, Asti, in
seguito ramificate dal 1400 in provincia di Cuneo e dal 1700 in
provincia di Savona. (La genealogia della casata di Barcellona riporta
nello scudo le strisce giallo rosse verticali che si ritrovano anche
nello stemma dei Bellone Conti
di Castagneto Po dai
quali discende la presidente caarteiv millesimese, dal 1400).
(Blasonario subalpino di
Federico Bona - Vivant)
(Genealogia Bellone di Simona Bellone - caarteiv 2009)
Risalendo nel corso dei
secoli, il cognome
Bellone è
stato creato da Pompeo e Cesare della repubblica romana quale
onorificenza per i valorosi in battaglia, dal culto della Dea
Bellona (Bellum=guerra)
(culto assimilato alla cultura pagana romana, dalla religione pagana
greca per la dea
Ma in Comana del Ponto).
Furono insigniti di tale sacerdozio per custodia dei templi della dea
Bellona, vari reali in ultimo i discendenti re Archelao III di
Cappadocia e re Mitridate VI del Ponto.
(Enciclopedia Treccani)
(Iconografia greca di
Ennio Quirino Visconti - volume 2 - 1824)
Nel corso dei secoli, da
valorosi in guerra, i discendenti Bellone sono diventati "pacifici" e
vantano molti dottori in medicina e in giurisprudenza. E’ da ricordare
che grazie all'avvocato
Pio Bellone che
scese a patti con il generale
Jean Rusca (suo
ex compagno di studi all’università di Torino) al seguito di Napoleone
Bonaparte,
fu evitato che Ceva (Cuneo) e il suo Marchesato, fossero saccheggiati e
conquistati nel 1796, come accadde invece per Millesimo (SV)
ed altre cittadine valbormidesi.
(memorie
storiche Città e Marchesato di Ceva dell’arciprete Giovanni Olivero 1858)
Nel
libro, “Genealogia
Bellone” pubblicato
nel 2009 da Simona
Bellone,
pres. caarteiv, si possono trovare molteplici notizie storiche
documentate di tutti i Bellone del mondo, dopo una sua certosina ricerca
in 7 archivi parrocchiali e 2 comunali in Val Bormida, nonché l’archivio
di Stato in Cuneo, attingendo a fonti storiche nei libri storici
pubblicati in internet nelle biblioteche multimediali, quali “L’iconografia
Greca” per
l’origine del cognome, nonché il “Vivant”
per le casate nobiliari piemontesi, e relativi alberi genealogici in
lingua spagnola e francese, ma anche l’antico “Stemmario
Trivulziano”
pubblicato da Orsini De Marzo.
Le figure più illustri del
passato che tracciano un importante tassello per la ricostruzione
storica e catalogazione geografica e temporale, emergono indelebili,
anche con le casate Nobiliari Bellone, le quali emigrarono per
matrimoni, eredità, compravendite e lavoro in provincia di Torino,
Asti, Alessandria,
ed in seguito nelle province di Cuneo
e Savona,
per poi approdare anche in Francia ed in America
del Nord e del
sud. Le
origini dei Bellone
Piemontesi, Emiliani, Romani…
partono in origine comune circa 2000 anni fa dalla Magna
Grecia,
per poi giungere in Spagna
e Francia (Bellonne
è stata fondata da alcune famiglie Bellone piemontesi) e diramarsi in
Italia (stemma comune con le bande rosse e gialle aragonesi).
Invece i Belloni
del ducato di Milano “non”
hanno ascendenze spagnole (Bellonis stemma
con la doppia luna e stella polare turca), e i Bellone
di Sicilia invece
con lo stemma con una B su sfondo blu, si riferiscono come stemma ai Belli
del Veneto,
a conferma che abbiano avuto un percorso storico diverso sia dai
piemontesi che dai lombardi. Anche i Bellone
di Genova,
si accomunano all’origine siciliana.
Questo
libro storico “Genealogia
Bellone di Simona Bellone”,
ha ribaltato la deduzione che tutti i Bellone provengano dai Belli,
testimoniando con documentazione bibliografica antica e fotografie degli
stemmi, che il cognome Bellone ha un’origine indipendente e molto
antica, con significato etimologico certificato di religione pagana
ellenica: titolo onorifico insignito dalla repubblica romana ai re delle
colonie asiatiche da conquistare. Anche i cognomi Belloni Bellonis
Bellones Bellonus di conseguenza derivano dall’originario Bellone.
(Storia di Alessandria di Carlo A Valle - 1955)
(Stemmario trivulziano a
cura di Carlo Maspoli - Orsini De Marzo 2000)
In retrocopertina del libro,
si possono notare gli stemmi dell'Aquila del
Ponto (Magna Grecia attuale Turchia), Visigota, Germanica e di Almeria
di Spagna, nonché lo stemma del Leone di
Armenia, Turchia e Almeria di Spagna, e lo stemma
a righe verticali giallo rosse dei
Bellonidi di Bellone I di Carcassonne comuni anche alla Francia del sud,
con in aggiunta il cervo comune
ai nobili originari in Torino.
In copertina, invece, si
evince lo stemma dei Bellone conti a Castagneto Po e dei Bellon francesi
provenienti da Torino, nonché lo stemma dei Bellonis del Ducato di
Milano (cognome Bellone latinizzato in Bellones per il capostipite e
Bellonis per i discendenti) che riporta la stella polare e
la luna
calante e crescente,
che sono simbolo antico della Magna Grecia attuale Turchia (bandiera
turca con mezza luna e una stella).
(Stemmario trivulziano a
cura di Carlo Maspoli - Orsini De Marzo 2000)
Sono simboli antichi del
regno del Ponto e Cappadocia che furono dei primi Bellone della storia
insigniti da Pompeo e Cesare della repubblica romana, quale sacerdozio
in venerazione della dea Bellona della guerra (antica dea Ma di Comana
del Ponto) titolo onorifico per i valorosi in guerra (re
Mitridate VI del Ponto (Sinope 135 - Panticapeo 63 a.C) e Re Archelao
III (nato Sisine) di Cappadocia (… a.C. - Roma 17 d.C.).
Anticamente le monete romane coniate con la dea Bellona, apparivano con
inciso una donna
guerriera sulla biga con luna e stelle in cielo,
riferimento storico alla dea Ma di Comana del Ponto.
(Iconografia greca di
Ennio Quirino Visconti - volume 2 - 1824)
Per approfondire l’origine
dei visigoti capostipiti dei Bellone piemontesi, occorre risalire alla
regione del Nobile Borell
d'Ausone (Osona),
visigota dell'antica Cerretana,
oggi chiamata Cerdagna (Pirenei fra Spagna e Francia). Borrel
Ier o Bello Carcassonne,
Conte di Carcassonne, d'Ausona, Signore d'Andorra, nacque intorno al
778, da Lata
d'Ausone e N
d'Ausone (nata de Razes), ed
ha sposato Nimilda
de Cacassonne (nata
Ampurias), morì nel 820 d.C.
Quindi da Cerdagna a Carcassonne, i visigoti Bellone
allargarono il predominio delle contee per matrimonio.
Da recenti pubblicazioni
genealogiche in internet risalenti al 2015, viene indicato come padre di
Bellone I conte di Carcassonne, (sposo di Nimilde D’Ausona), Teodorico
Maquir o Makir duca di Tolosa,
marito di Auda de França figlia di Carlo Martello, (nonno di Carlo
Magno). Il nonno di Bellone I di Carcassone viene citato con il nome di Habibai
Ben Natronai,
il quale in altre ricerche risulta stabilitosi in Europa, a Carcassonne,
ma nato in Babilonia, attuale Iraq, sotto l’antica Anatolia e Ponto,
l’ellenica Magna Grecia, dove regnarono i primi re Bellone della storia
sopracitati.
La figura di San
Guglielmo di Gellone (755-812)
viene così sovrapposta a quella del conte Bellone
I di Carcassonne (755-812),
ma l’ascendenza di origine asiatica di entrambi è certa, perché Yehudai
'Habibai' ben Natronai, Exilarch of Pumbeditha & Carcassonne (683-770)
(dal israeliano e greco: capo dell’esilio, capo dei prigionieri) era
proveniente da Pembeditha, Babylon Persia e morì in Saint Etienne, Loire,
Rhone-Alpes, Francia.
Guglielmo d'Aquitania,
detto Guglielmo
di Gellone o Guglielmo I di Tolosa e
anche Guglielmo d'Orange (750-Gellona 28/5/812) duca
di Narbona marchese di Gotia, fondatore del monastero di Gellona,
attuale Saint Guilhelm Le Désert,
in cui si era ritirato nel 806, dopo aver abdicato ai suoi figli; venerato
come Santo il 28 maggio.)
Vi è congiunzione fra
l’antica Magna Grecia e Carcassonne e la casata di Barcellona, e le
origini del cognome Bellone piemontese sono così doppiamente confermate
con dinastia non estinta con la morte dei Re del Ponto e della
Cappadocia e loro discendenti, i cui regni furono colonizzati dalla
repubblica romana (probabile che la discendenza emigrò dall’Asia minore
in Cerdagna e Carcassonne: poterono infine “rispolverare” quel cognome
latino osteggiato e combattuto dai conquistatori dell’Impero Romano nel
mar Mediterraneo, conservando il culto della pagana dea Bellone, ed in
seguito mantenendo solo tale cognome, affiliandosi a religioni
monoteiste e non più pagane).
Riferimenti dei simboli, nomi di città, stemmi nobiliari
per le casate, nonché per scudi di città metropolitane, simili tra la
Magna Grecia, la cultura islamica e la Spagna cristiana, sono
molteplici, a conferma delle emigrazioni e delle regnanze suggellate da
invasioni e matrimoni.
L’invasione mussulmana islamica in Spagna iniziò il 28
aprile del 711 e il suo predominio durò quasi 8 secoli, sino al 1492,
con la vittoria dell’esercito Cristiano.
Bellone I (Conte di
Carcassonne, Urgell, Cerdagna, Conflent, Barcellona e di molte altre
contee e marche in Catalogna e Settimania), apparteneva ai nobili Visigoti
provenienti dalla Dacia (sponda
sinistra del Danubio).
Il percorso dei visigoti dall’ex Magna Grecia all’impero
dei Franchi, passò quindi attraverso la Dacia e l’Italia, ma il nome dei
“Bellone” fu conservato con titoli nobiliari e possedimenti in Europa,
fra Francia, Spagna ed Italia del nord, latinizzato divenne Bellonus e
Bellones (trascritto nell’anagrafe delle parrocchie Cristiano Cattoliche
quando ancora si usava celebrare le S.Messe in latino), per poi
diffondersi Bellone, o Belloni (per la prole al plurale), come fu in
origine fin dall’epoca del predominio romano verso le colonie dell’Asia
minore, perdute dai re ellenici.
In questo contesto storico,
nella Magna
Grecia (attuale
Turchia) il Ponto e la Cappadocia divennero province romane: il Ponto
nel 63 a.C. dopo
la terza guerra del Ponto di Re Mitridate VI (sacerdote Bellone) il
quale si suicidò pur di non essere consegnato ai romani dopo 30 anni di
guerra e 48 anni di regno, e la Cappadocia fu
spartita fra altri re dopo il Re Archelao III (sacerdote Bellone e
bisnipote di Mitridate VI), nel
17 d.C. dopo
la sua morte, incarcerato ed anch’esso suicida per identico motivo, dopo
un regno durato 52 anni.
Il libro “Genealogia Bellone” può essere acquistato in
sede caarteiv in piazza Italia 5 a Millesimo (SV) ed anche on line:
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Simona Bellone
- Artist - Art & Press Editor
- History Keeper
Pres. caarteiv - Millesimo (SV)
No profit since 2001
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11/6/23
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Simona Bellone 11/06/23
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