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 8 - "San Amarello l'ultimo

Festival di Sanremo da Record

14/02/2024

©Simona Bellone

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ARTI   AUDIOVISIVE   2024

 8 - "San Amarello l'ultimo Festival di Sanremo da Record

14/02/2024

 

     Amadeus ha chiuso il suo quinquennio in bellezza con una tripletta da record: maggior audience dal 1995 con un picco di 18.259.000 di telespettatori e 78,8% di share massimo, maggior partecipazione di big storici di successo sul palco dell’Ariston, maggior presenza di big vincitori in gara ospiti e nelle cover di Sanremo. 

 

NOTE POPOLARI

 

     La genialità per raggiungere i suoi record di audience si è incentrata nel portare artisti variegati sul palco dell’Ariston, sia veterani di successo (prediletti dal pubblico fedele da casa via televisione), sia molti giovani popolari nel web (che attirano il pubblico giovanile a seguire il Festival soprattutto sui social network commentando e votando). 

 

     L’apertura del 74° Festival di Sanremo 2024 é stata affidata ai Carabinieri a Cavallo in sfilata e in esibizione con la fanfara ne “La fedelissima” (maestro Luigi Cirenei del 1929)

 

     Durante la seconda serata abbiamo apprezzato una superlativa Orchestra dell’Arena di Verona con il “Va Pensiero” dal “Nabucco” di Giuseppe Verdi, eseguita con professionalità e bravura.

     Invece l’apertura dell’ultima serata ha esordito con la banda dell’Esercito con “L’inno di Mameli”, inno nazionale italiano ufficializzato solo nel 2017 (testo Goffredo Mameli musica Michele Novaro) del 1847.

Sono composizioni, perle di vanto per l’Italia e l’estero, che ci identificano come identità di Patria italiana unita.

 

     Una pecca rimane, perché anche quest’anno, nell’Arca di Noè sanremese, che ha raggruppato tante tipologie di stili, ritmi, testi e musiche per ogni generazione, varie canzoni non erano all’altezza di una prima serata internazionale, ed anche alcuni giovani artisti neanche di farne parte. 

     Si vociferano da tempo appoggi e conoscenze avute anche da chi non lo meritava, e non avute dagli esclusi; ammissioni in gara solo per quote record di visualizzazioni e streaming raggiunti per supporto delle major discografiche, che significano popolarità (per i soli giovani) e non qualità (molto spesso). A testimonianza anche Povia che ha partecipato a 4 Festival di Sanremo, vincendone uno nel 2006 con “Vorrei avere il becco”

 

     Più volte han lasciato dichiarazioni in merito vari artisti: accenno ad esempio Pupo per un suo 4° posto in classifica con “Un amore grande” addirittura comprato con le schedine del Totip nel 1984; ammissione di Pippo Baudo che risultava vincitrice Mia Martini con “Gli uomini non cambiano” al posto di Luca Barbarossa con “Portami a ballare” nel Sanremo 1992, ma invertirono la graduatoria. 

     Non si comprende però il meccanismo di partecipazione, perché se in apparenza dovrebbero essere gli artisti a proporre le canzoni con tanto di bando certificato e commissione di giuria selezionatrice, invece in base a varie dichiarazioni è proprio il direttore artistico (Amadeus) che invita e cerca di convincere gli artisti a partecipare.

 

La ricetta sanremese dello chef  Rai indica di inserire nel menu Gara:

  • artisti famosi d’annata per accontentare il pubblico fedele veterano, 

  • artisti immigrati per trasmettere senso di integrazione razziale 

  • artisti gay gender fluid… per tollerare ogni tendenza sessuale 

  • artisti giovani rapper per accontentare il pubblico giovanile 

  • artiste donne per rispettare la quota rosa

  • artisti divertenti o comici per far spettacolo 

  • artisti napoletani per rispettare il meridione che si riscatta da una difficile condizione sociale 

  • artisti con temi per bambini per coinvolgere tutte le famiglie 

  • artisti con temi d’amore per attirare il pubblico sensibile  

  • artisti con temi di pace per trasmettere un messaggio universale 

  • artisti con una patologia fisica per messaggio di positività ed integrazione sociale

 

Forse tra gli ingredienti, si concede troppo q.b. facoltativo (quanto basta), una “carta bianca” senza censure per le canzoni inedite da proporre al pubblico: molto spesso presentano canzoni mediocri, create solo per l’occasione, senza poesia sentimento e melodia, tanto per farle andare bene per Sanremo. 

 

 

NOTE BALLERINE

 

     Siamo giunti, quindi al termine di una cinquina di Festival di Sanremo capitanati da Amadeus con il suo fedele “CoCoFiorello (duo Amarello), il bontempone Rosario che ha il capriccio di scherzare su tutto e tutti a Rai due, e far ballare proprio tutti a Rai uno. 

     Quest’anno ci ha provato con successo con il mitico John Travolta, scegliendo a sorpresa “Il ballo del qua qua” (cavallo di battaglia italiano di Romina Power), per divertire e sorprendere il pubblico; con Lorella Cuccarini nelle vesti sexy del ballerino storico Manuel Franjo in un medley sulla colonna sonora delle storiche sigle tv lorelliane; con il gruppo ucraino Light Balance, ballerini specializzati in danza al led, indossando lui stesso un completo illuminato sulle note di “Billie Jean” di Michael Jackson. 

 

     Altro ballerino d’oro quest’anno, Roberto Bolle esibito in un suggestivo “Bolero” di Ravel: ha creato un’atmosfera magica con grande professionalità e stile.  

 

NOTE RIDENTI

 

     Un grande sorriso ce l’ha fatto spuntare Russel Crowe. l’attore che interpretava Massimo Decimo Meridio nel “Il Gladiatore” regia di Redley Scotto, (premio Oscar come miglior attore 2001).

Oltre a cantare il suo blues con il gruppo The Gentlemen Barbers, in un buon italiano ha sottolineato le sue origini italiane, suscitando grande simpatia. 

 

     La comicità non è stata solo baluardo di Fiorello, ma di un’altra siciliana come lui, Teresa Mannino, anche lei in veste di co-conduttrice. 

     Il suo personaggio é una pozione magica fra Froid e la saggia massaia siciliana, è con i suoi monologhi ormai un cult del sorriso intelligente, ci hanno fatto sorridere e riflettere. 

Spaziando nel mondo animale con acuta ironia, per poi approdare al mondo umano rimarcando che siamo ancora ancorati ad un sistema di 2500 anni fa, incentrato ad una rincorsa del potere. 

 

NOTE PENSIEROSE

 

     Oltre alla Mannino, altro momento di riflessione sul palco dell’Ariston l’ha portato Paolo Jannacci con Stefano Massini per testimoniare solidarietà alle vittime sul lavoro, le “morti bianche”, con un brano suggestivo: “L’uomo nel lampo”. Ha colpito molto la sua grande somiglianza fisica al padre, ma anche d’impegno sociale: ha fatto venire alla mente che il padre Enzo Jannacci partecipò al Sanremo del 1991 con “La fotografia” in cui un padre denunciava la sofferenza per il giovane figlio ucciso per mano dalle mafia, colpevole di aver visto ciò che “non doveva vedere”. 

 

     Un momento commovente lo ha offerto il compositore e musicista Giovanni Allevi, che rientrerà presto in tour musicale in pubblico, dopo due anni circa di stop forzato a causa di una malattia. Il suo messaggio di positività, é di buon esempio per combattere e ricominciare dopo le prove estenuanti della vita. 

 

     Altri due temi sociali li hanno portati al termine delle loro esibizioni, i cantanti Dargen D’Amico per i migranti, Big Mama per il body positivity, e Ghali per la guerra in Israele e per la sua italianità da immigrato

Alcuni contestano il proprio pensiero politico portato a Sanremo o in tv dai cantanti, lo tollerano di più se velato nel testo di una canzone. 

 

     Era doveroso ricordare il “Giorno del ricordo” giornata di ricorrenza il 10 febbraio, ed Amadeus ha così commemorato le vittime delle “Foibe” e gli esuli Giuliano Dalmata.

 

     Magistrale è stato il monologo dell’attore Edoardo Leo di cui alcuni estratti significativi.

     Riferito alle guerre in atto:

“Facciamo in modo che sia sempre alta la luce della cultura, l'ultimo spiraglio di luce prima del buio.”

L’importanza della cultura a curare i mali della vita:

“L’arte è la cura per l’anima”

“Che il sole della cultura rimanga a mezzogiorno”

Riferito agli artisti:

“Sentire che qualcuno ha capito il tuo dolore in una canzone o una poesia è un abbraccio che ti sostiene mentre stai per affondare.”

 

NOTE SUBLIMI

 

     Veri brividi li abbiamo provati ascoltando i successi degli ospiti: Marco Mengoni, Giorgia, Eros Ramazzotti, Gigliola Cinquetti, tutti vincitori delle passate edizioni, ma anche dell’evergreen Gianni Morandi. 

     Soprattutto Mengoni e Giorgia hanno certificato che ci vogliono belle voci, buon studio, calorose interpretazioni per portare al successo canzoni con argomenti profondi e melodie meravigliose. 

     Qualche partecipante in gara si sarà sentito un topolino di campagna uscito da una cantina umida, sperduto in uno scenario da mille una notte.

 

     Anche la serata delle cover ci ha regalato momenti di alto valore con il ritorno a Sanremo di: Roberto Vecchioni, Riccardo Cocciante, Umberto Tozzi, Eros Ramazzotti, Gianna Nannini, Ivana Spagna. 

     La migliore cover a due ce l’ha offerta Roberto Vecchioni ed Alfa con una commovente “Sogna ragazzo sogna” brano magistrale da studiare nelle scuole dell’obbligo: un passaggio di staffetta ideale fra cantautori della vecchia e nuova generazione. 

     La migliore cover singola in citazione di un artista scomparso prematuramente, ce l’ha offerta Angelina Mango con “La rondine” di suo padre Mango

     Era commovente e con magistrale interpretazione ricca di pathos, dalla bella e virtuosa voce vibrante, a conferma che artisti virtuosi si nasce ma si progredisce con studio ed impegno.

     Avrebbero dovuto istituire un premio per loro, appunto perché la vittoria cover al televoto l’ha vinta chi non lo meritava affatto. (Vedi paragrafo “Note dolenti”). 

 

     Con gli artisti ospiti abbiamo potuto rispolverare emozioni uniche con Arisa con il brano “La notte”, 2° al Festival di Sanremo 2012: una canzone stupenda ed una delle più belle voci femminili italiane, molto brava. 

     Straordinariamente i Jalisse con “Fiumi di parole” tornati al Festival (a quasi le 2 di notte purtroppo) dopo 27 anni, nonostante fossero stati vincitori del Sanremo 1997. Potevano farli cantare prima? Una bella canzone vincitrice con belle voci trasmessa a notte fonda? 

     Su di loro é stata fatta molta ed assurda ironia, puntualmente sempre esclusi dalla gara sanremese da 27 anni… come per il famoso Don Backy ed altri talenti… ancor di più, da decenni, perché?  

 

     Anche con Tananai che ha cantato il brano “Tango”, proprio una bella canzone poetica che partecipò nel 2023 a Sanremo: ci siamo sciolti con amorevolezza. 

 

NOTE NOTTURNE

 

     Torniamo al fulcro delle canzoni in gara, il quale da solo sarebbe solo di 2 ore circa, (se pur ripetute 3 volte, quindi 6 ore): 1/3 del Festival per la gara é un ambito un po’ marginale rispetto ad uno show di 5 serate di oltre 20 ore, cosi variegato di temi ed ospiti esterni alla gara.

     Ogni serata é così slittata oltre la mezzanotte, anzi si sono sfiorate le 2 di notte: una madrugada estenuante per i fruitori di musica (per chi ha resisto con litri di caffè e stecchini alla palpebre, alternandosi a chiacchierare con i familiari ed amici o a commentare nel web). 

 

NOTE PREMIATE

 

     Le canzoni più originali di testo con argomenti e melodie di valore, le hanno offerte:

  • Diodato con “Ti muovi” (che avrebbe meritato un ipotetico Premio Poesia intitolato ad Alda Merini)

  •      Il Volo con “Capolavoro” (dovrebbero istituire Premio al Bel Canto intitolato a Nilla Pizzi).

 

     I premi ufficiali li hanno vinti altrettante canzoni di valore quali:

  • Fiorella Mannoia con “Mariposa” (Premio Sergio Bardotti per il testo)

  • Negramaro con “Ricominciamo tutto” (Premio Lunezia)

  • Angelina Mango con “La noia” (3 Premi: vincitrice 1° premio 74° Festival di Sanremo, premio Giancarlo Bigazzi per la musica, premio Sala Stampa Lucio Dalla)

  • Alfa con “Vai” (Premio Asso Musica per giovani emergenti)

  • Maninni per “Spettacolare” (Premio CoReCom al miglior testo su tematiche social)

  • Clara per “Diamanti grezzi” (Premio Enzo Jannacci) 

  • Loredana Bertè per “Pazza” (Premio della critica Mia Martini) 

 

     I Ricchi e Poveri hanno cavalcato l’onda della loro ritmicità e briosità con un brano ballabile ed originale, moderno ed all’altezza dei loro successi “Ma non tutta la vita”. Il brano è già gettonatissimo in TikTok e in Spotify

 

     Angelina Mango con “La noia” ricorda molto la purezza di Rosanna Fratello in versione rock: una canzone molto ballabile cantata molto bene con grinta da classifica radio.

 

     Fiorella Mannoia con “Mariposa” ci ha offerto una bella canzone di grande messaggio di valore per le donne, accompagnata dal suo stile unico, di una veterana al top, co una melodia accattivante: una meravigliosa farfalla spagnoleggiante made in Italy.

 

     Diodato con “Ti muovi” continua a sorprendere e conquistare il cuore con una canzone perfetta da podio, con una scenografia di ballerini straordinaria, molto bravo.

 

     Il Volo con “Capolavoro”: splendono di luce propria e come il re “Mida”, tutto ciò che toccano diventa oro con voci al top. É un brano d’amore sublime, confezionato in dichiarazione d’amore che ancor oggi vogliamo sentirci dedicare in ginocchio.

 

     Negramaro con “Ricominciamo tutto”: un tocco di magia e poesia d’autore per una band di successo.

 

     Irama con “Tu no”: molto bene per una canzone d’amore melodica rock, interpretata altrettanto bene, con un buon coro.

 

     Alessandra Amoroso con “Fino a qui” ci ha regalato una buona emozione, con una bella voce calda.

 

     Emma Amoroso con “Apnea”: una travolgente canzone d’amore molto da discoteca da conquistare le radio. 

 

     Francesco Renga e Nek con “Pazzo di te”: due colossi della musica contemporanea uniti in una potente canzone.

 

     Mr Rain con “Due altalene”: buon brano ed interpretazione classico sanremese d’amore.

 

     Maninni con “Spettacolare”: buona canzone d’amore e buona interpretazione.

     Il premio della Critica Mia Martini conferito a sua sorella Loredana Bertè, è sembrato più un riconoscimento alla sua carriera (Anche se lo aveva già ricevuto nel 2008 con il Premio città di Sanremo), piuttosto che al valore della canzone “Pazza”.

Se pur autobiografica, é troppo ricalcante note e ritmo del ritornello di “Re” con cui vi partecipò nel 1986, e sonorità semplici comunque da disco degli anni ‘80. 

     Questo brano é di gran lunga lontano dal grande valore della canzone “Il mare d’inverno” interpretato egregiamente da Loredana Bertè, e scritto da Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone nel 1983

     Le stravaganze, la pazzia, le sfuriate e la grinta della Bertè si stanno affievolendo nell’ultimo decennio, e anche il giudizio della giuria per lei è cambiato con questo premio, dato che come canta lei 

“Prima ti dicono basta sei pazza e poi Poi ti fanno santa”. 

  

     Clara, pur cantando bene, ricorda molto le sonorità di Elodie e Levante, protagoniste negli ultimi anni del Festival, ed ha presentato “Diamanti grezzi”, un brano molto orecchiabile e ballabile, ma non troppo originale.

 

     Molti brani sono stati confezionati ad hoc per le radio e le discoteche giovanili: inutile citarli, tanto faranno incassi commerciali e di visualizzazioni internet, anche senza citarli con mio giudizio negativo.

 

     Occorre solo una partecipazione a Sanremo per svoltare nella vita discografica e farne buon uso nei concerti ed in internet. 

     Molti autori ed interpreti mirano a questo, piuttosto che al podio scontato, si sa per i giovani popolari nel web, finché detterà legge il televoto (in mano ai giovani) che ebbe i natali nel 2004: molte canzoni non sul podio, ma piuttosto a metà ed in basso alla classifica, le ricordiamo ancora oggi. 

     Resta sempre un mistero perché il premio della Critica Mia Martini debba sempre essere conferito dietro le quinte dell’Ariston, presso la sala stampa, senza pubblico e telecamere presenti quindi.  

     É nato in contrasto alla votazione ufficiale del premio del Festival di Sanremo, e fu conferito per la prima volta proprio appositamente a Mia Martini per il brano “E non finisce mica il cielo” nel 1982 (scritto da Ivano Fossati): tale premio dal 1996 porta il nome di Mia Martini.

     Si percepisce appunto una contrapposizione al meccanismo di premiazione ufficiale del Festival di Sanremo: è quindi da estromettere il suo conferimento sul palco del Teatro Ariston, scenario di esibizioni e premiazioni ormai dal 1977 (dal 1951 al 1976 la gara si svolgeva al Salone delle feste del Casinò Municipale di Sanremo, dal 1955 trasmesso in tv, nel 1990 per eccezione di svolse presso il capannone del Mercato dei Fiori di Valle Armea, per l’occasione denominato “Palafiori”). 

 

NOTE VITTORIOSE

 

     Sono 24 i Cantanti vincitori (ed autori) presenti nel Festival di Sanremo 2024

 

Ospiti x cover 

1991 Riccardo Cocciante 

          “Se stiamo insieme”

2011 Roberto Vecchioni 

         “Chiamami ancora amore”

1987 Umberto Tozzi “Si può dare di più” 

1984 - 1986 Eros Ramazzotti

          “Terra promessa” (Nuove proposte) 

          “Adesso tu” 

2008 Gianna Nannini (autrice)

           Joe Di Tonno e Lola Ponce 

           “Colpo di fulmine”

2016 - 2017 Francesco Gabbani “Amen” 

          (Nuove proposte) 

          “Occidentalis Karma”

2018 Ermal Meta 

          “Non mi avete fatto niente”

2007 - 2018 Fabrizio Moro “Pensa” 

          (Nuove proposte) 

          “Non mi avete fatto niente”

1997 Paola & Chiara “Amici come prima”

         (Nuove proposte) 

 

Ospiti all’Ariston e sulla Costa Smeralda, (nave al largo di Sanremo).  

1964-1966 Gigliola Cinquetti

           “Non ho l’età” - “Dio come ti amo” 

1987 Gianni Morandi 

          “Si può dare di più”

1995 Giorgia “Come saprei” 

2013 - 2023 Marco Mengoni 

          “L’essenziale” - “Due vite” 

2009 - 2014 Arisa “Sincerità”

          (Nuove Proposte) - “Controvento”

1997 Jalisse “Fiumi di parole” 

 

Omaggi (in virtuale)

1980 Toto Cutugno “Solo noi” 

1968 Sergio Endrigo “Canzone per te” 

1958 Franco Migliacci (autore)

          (vedi Note dimenticare) 

          Domenico Modugno 

          “Nel blu dipinto di blu” 

 

In gara 

2020 2022 Diodato “Fai rumore” - 

          “Brividi”

2015 Il Volo “Grande amore” 

2005 Francesco Renga “Angelo” 

1985 Ricchi e Poveri “Se m’innamoro” 

2012 Emma “Non e l’inferno” 

2019 Mahmood “Soldi” 

 

NOTE EUROVISION

 

     Quest’anno se la giocherà Angelina Mango la partecipazione alla competizione europea. Le auguriamo il meglio. 

     In passato abbiamo avuto solo 3 vittorie, 3 secondi posti, e 5 terzi posti come segue in dettaglio. 

     Si vociferava che i connazionali Annalisa e Mahmood fossero papabili per Eurovision, ma rappresentando la Repubblica di San Marino: credo che per loro emotivamente non sia la stessa cosa che partecipare per l’Italia, propria patria. Sono invece giunti in finale per “Una Voce per San Marino” in vista di un podio allʼEurovision, solo i nostri connazionali famosi: Marcella Bella, Jalisse e Loredana Bertè, ma solo quest'ultima si è classificata solo al 2° posto.

 

Eurovision song contest 🏆 Podio Italia 🇮🇹

 

3° 1958 Domenico Modugno 

               “Nel blu dipinto di blu”

3° 1963 Emilio Pericoli 

               “Uno per tutte” 

1° 1964 Gigliola Cinquetti 

               “Non ho l’età (per amarti)”

2° 1974 Gigliola Cinquetti 

              “Si”

3° 1975 Wess e Dori Ghezzi 

              “Era”

3° 1987 Umberto Tozzi e RAF

              “Gente di mare”

1° 1990 Toto Cutugno 

              “Insieme” 

2° 2011 Raphael Gualazzi

              “Follia d’amore” “Madness of love”

3° 2015 Il Volo 

              “Grande amore” 

2° 2019 Mahmood

              “Soldi”

1° 2021 Maneskin

              “Zitti e buoni”

 

NOTE POSITIVE

 

     Affascinano le canzoni d’amore idilliaco, commuovono le canzoni tristi d’amore perduto, entusiasmano le dichiarazioni d’amore assoluto, incitano all’azione le canzoni sociali, impensieriscono le canzoni filosofiche, ci indignano le canzoni urlate e stonate, ci annoiano le canzoni mielose e banali, ci angosciano le canzoni rap, e via dicendo… ogni canzone ci suscita uno stato d’animo diverso. 

 

     Riporto un messaggio di positività di Alfa in “Vai”:

 

“via dalla strada

e via dai guai

tu non guardare indietro mai e vai”

 

     Un messaggio di lotta e speranza nel futuro di Angelina Mango con “La noia” 

 

“Muoio perché morire

Rende i giorni più umani

Vivo perché soffrire

Fa le gioie più grandi”

 

     Quindi ragazzi, siate positivi e non arrendervi mai! Verrà il vostro turno, a patto che lo vogliate davvero…

 

     Si è oltrepassato il varco del pregiudizio e della scaramanzia citando Luigi Tenco cantando alcune sue canzoni di successo, soprattutto negli ultimi anni, brani senza tempo, apprezzati anche dai giovani, non solo dai suoi contemporanei.

     Ci ha pensato Loredana Bertè quest’anno portando una canzone tenchiana da lato B, ma di grande valore: “Ragazzo mio”. 

 

     Fiorella Mannoia con “Mariposa”, che vuol significare “farfalla” in spagnolo, è scaturito dalla tragica storia di quattro sorelle dominicane “Mirabal”: le chiamavano “le farfalle”, le più belle del loro villaggio, attiviste politiche che negli anni ’60, si battevano contro la dittatura del Generale Trujillo. Tre di loro furono uccise simulando un incidente, il dittatore si dimise su incitamento della folla indignata. Il testo in gara a Sanremo, elaborato dagli autori, rappresenta un manifesto con un senso più universale, dedicato a tutte le donne e alle loro libertà conquistate a fatica. 

 

NOTE D’AUTORE

 

     Ricordi d’autore sono stati offerti da Amadeus citando marginalmente Sergio Endrigo, per “Io che amo solo te” del 1962.

Poteva essere invitata la figlia a rendergli omaggio, dato che suo padre vinse Sanremo nel 1968 con “Canzone per te”.

 

     É stato trasmesso il video in cui Toto Cutugno cantava al pianoforte “Gli amori” del 1990, anche se qualcosa in più lo si poteva dire su di lui, essendo mancato da poco tempo. 

     Anche in questo caso invitare la moglie o il figlio poteva essere opportuno e dovuto, essendo mancato da poco tempo.

 

     Con il ballo liscio dei Casadei, Mirko ha ricordato i suoi familiari che hanno rallegrato, e continuano a deliziare le feste in tutti i paesi italiani in Italia ed emigranti all’estero. 

 

     La prima citazione d’autore che meritava un premio per le cover è stata soprattutto quella per Mango:

Angelina Mango e il quartetto d’architettura dell’orchestra di Roma con “La rondine”.

     É stato ricordato anche Fabrizio De Andrè:

Diodato e Jack Savoretti con “Amore che vieni amore che vai” 

     Non si è dimenticato neanche Lucio Battisti

Negramaro e Malika Ayane con “La canzone del sole” di Lucio Battisti” e “Mogol”

     Anche Luigi Tenco é stato omaggiato:

Loredana Bertè e Venerus con “Ragazzo mio” di Luigi Tenco 

     Toto Cutugno oltre all’omaggio in video originale, era presente nelle cover:

Ghali con Ratchopper con “Mediterraneo” e “L’italiano” 

     Un giusto tributo anche per Lucio Dalla:

Mahmood e Tenores con “Come è profondo il mare”  

 

     Altri cantautori contemporanei citati o autocitati con merito sono:

  • Gazzelle e Fulminacci con “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti 

  • Alfa e Roberto Vecchioni con “Sogna ragazzo sogna” di Vecchioni. 

  • The Kolors con Umberto Tozzi con “Ti amo” “Tu” e “Gloria” di Tozzi. 

  • Rose Villain e Gianna Nannini con “Meravigliosa creatura” e “Sei nell’anima” della Nannini. 

  • Irama e Riccardo Cocciante con “Quando finisce un amore” di Cocciante.

  • Fiorella Mannoia e Francesco Gabbani con le rispettive “Che sia benedetta” e “Occidentali’s Karma” 

  • Ricchi e Poveri con Paola e Chiara per “Sarà perché ti amo” e “Mammamaria” 

  • Clara e Ivana Spagna con “Il cerchio della vita” di Ivana. 

  • Emma e Bresh con “Non me lo so spiegare” e “Sere nere” di Tiziano Ferro

  • Renga e Nek con i loro successi sanremesi “Meravigliosa” “Angelo” “Fatti avanti amore” “Laura non c’è”  

 

     Escludo le cover di successi rap popolari nel web (e non di qualità), e di successi di canzoni estere, se pur di alto valore, perché siamo nel Festival della canzone italiana. Le canzoni già famose, portate al successo da cantanti esteri, dovrebbero essere eseguite dagli ospiti a Sanremo, non in gara. 

 

NOTE D’ORO

 

     Fra le canzoni festeggiate a Sanremo 2024, emerge Gigliola Cinguetti con “Non ho l’età”, vincitrice sanremese nel 1964, 60° anniversario di una canzone che ha segnato un’epoca 1964: strano sentirla cantare ora alla sua età matura, ma un bel ritorno al Festival

 

     Anni d’oro compiuti, 50 anni, per “Bella senz’anima” di Riccardo Cocciante, 1974,

ma anche 48 anniMargherita1976: due indimenticabili sentimentali canzoni da brividi.

 

     Ricorrono i 40 anni di “Terra promessa” di Eros Ramazzotti, un mito: dagli esordi vincitore fra i giovani nelle Nuove Proposte a Sanremo nel 1984, ancora sulla festa dell’onda.

 

     Giorgia con “E poi” del 1994 festeggia i 30 anni: i migliori auguri ad una stupenda canzone e ad una delle voci femminili italiane contemporanee più belle. 

 

     Canzoni indelebili evergreen,  per le quali ricordiamo ancora a memoria il testo non appena incomincia la loro esecuzione. 

 

NOTE DIMENTICATE

 

     È sfuggito al baraccone Rai di citare Franco Migliacci, venuto a mancare nel 2023, fra gli autori di “Nel blu dipinto di blu” riconosciuta come “Volare” vincitrice del Sanremo 1958 cantata e portata al successo mondiale in classifica Billboard da Domenico Modugno

     Combinazione Gianni Morandi, ritornando come ospite al Festival, si è esibito con “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”, canzone del 1966 che aveva fra gli autori Migliacci, senza citarlo (anche se Morandi deve proprio a lui il successo “In ginocchio da te” del 1964).

 

     La Rai ha tutte le fortune, pur ignorando la sua dote storica. 

 

     Tra le celebrazioni dei 50 anni di varie canzoni sanremesi, non è stato citato Franco Simone il quale con la sua “Fiume grande” vendette milioni di copie in varie versioni in spagnolo “Rio grande” e in francese “Je ne comprends plus rien” in Europa e Canada, dall’Asia (anche in Giappone) alle Americhe; ad esempio in America Latina restò 3 mesi in classifica al 1° posto, e 3 anni in classifica generale, terra in cui è famoso con vari successi, più di Vasco Rossi (invece ignorato).

     Pochi lo citano, alcuni lo omettono, perché l’edizione del 1974 trasmetteva solo l’ultima serata (Franco Simone e Raul Casadei furono esclusi solo per i tempi ristretti televisivi della Rai, penalizzando il loro successo discografico italiano). 

 

     Non tutti hanno un Santo in Paradiso Rai

 

NOTE DOLENTI

 

     La prima diatriba, la discuteranno suppongo in tribunale, John Travolta con la Rai sia per la pubblicità occulta delle scarpe che per “il ballo del qua qua”, di cui pur ballandolo alla perfezione con sorriso, (quindi concordato a tavolino e studiato in prove personali da video originale suppongo), non ha firmato la liberatoria per farlo ritrasmettere in tv. 

     Il fatto fa sorridere perché gli estratti e i meme video sui social sono ormai in milioni di visualizzazioni indelebili in streaming e nella mente di tutti. 

     Suppongo che il Travolta abbia ribaltato la sua decisione osservando le critiche web (tramite suo agente e traduttore) dato che a molti, il mito di Tony Manero de “La febbre del sabato sera” è stato declassato ad un tormentone internazionale per bambini che portò alla popolarità in Italia una cantante/ballerina Romina Power nel 1981. 

    Dovevano a priori immaginare che serviva un po’ d’ironia d’interpretazione per mettersi in gioco, che agli americani di certo manca.

     Tale ironia di Fiorello era ben nota all’estero dato che l’attrice Woopi Goldberg ne era ben contenta e congratulata. 

 

     Peccato che Amadeus non abbia pensato a far ballare John Travolta con Lorella Cuccarini proprio in una scena cult di “Grease” spettacolo musicale teatrale che lei ha già portato con successo in pubblico, con esordio proprio in questo periodo, ben 27 anni fa, il 4 marzo 1997, al Teatro Nuovo di Milano

     Sandy era interpretata da Lorella Cuccarini, e nel cast: Giampiero Ingrassia, (Danny), Renata Fusco (Rizzo), Michele Carfora (Kenickie), Mal (Teen Angel) e proprio il conduttore sanremese Amadeus (Dj Vince Fontaine) (ruolo poi di Marco Predolin e Gigi Sammarchi). 

     Amadeus lo aveva dimenticato? 

 

NOTE VOTANTI

 

     Il televoto della serata cover ha prediletto, per il 60% circa, la partecipazione di Geolier con rapper napoletani e Gigi D’Alessio, decretandone le vittoria. 

     I fischi, del pubblico dell’Ariston, che si è alzato e se n’è andato via, forse non sono stati gentili e rispettosi, ma erano mirati ad un dissenso per la mancata vittoria di altre cover più meritevoli, piuttosto che agli artisti napoletani sul palco, che si sono sentiti offesi in qualità di artisti in gara.   

 

     Siamo liberi di decidere quale musica ascoltare, “i gusti son gusti”, quindi ogni critica è concessa, anche quella di pensiero verso i televoti “comprati” (come confermato dalle telefoniste nell’edizione del 2010). La parola al Codacons per far indagare in merito.  

 

NOTE STAMPA

 

     Fa dispiacere leggere ed ascoltare i mass media sottolineare, sia tramite programmi televisivi che editoriali cartacei e digitali, una volontà di emarginazione verso il meridione d’Italia. 

     Sono dichiarazioni che emulano ed ingigantiscono il linciaggio mediatico ad argomento di lotta razziale fra regioni. 

 

    A Sanremo si ascoltano le canzoni, che possono piacere o non piacere, indipendentemente dalla regione di nascita o dalle origini dei cantanti che la interpretano.

    Gli ultimi anni del Festival, hanno consacrato la vittoria a cantanti di nascita ed origine meridionale, considerando dal 2004, edizione in cui entrò in vigore la votazione tramite sms via telefono. (ampliato l’argomento in articolo a parte “Sanremo e la questione meridionale”).

 

NOTE PACIFISTE

 

     Si è disturbato il Governo Israeliano, tramite l’Ambasciatore, che ha dichiarato:

     “Ritengo vergognoso che Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile

    “nella strage del 7 ottobre, tra le 1.200 vittime, c'erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival.”

    “Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi.

    “il Festival avrebbe potuto esprimere loro solidarietà”.

 

La risposta dell’Ad della Rai:

     “Ho vissuto assieme all'ambasciatore Bar ed alla presidente Di Segni gli eventi che la Rai ha dedicato alla memoria della Shoah nell'ultima settimana di gennaio. E ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano - e continueranno a farlo - la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas, oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele ed alla comunità ebraica è sentita e convinta

Roberto Sergio.

 

     Il riferimento era piuttosto diretto al cantante Ghali per il suo “stop al genocidio”, il quale ha ribattuto in diretta che da sempre lui espone il problema guerra in qualità di artista, e non solo a Sanremo.

     Ghali ha manifestato contro la guerra, è con lui sul palco dell'Ariston anche le esposizioni delle bandiere palestinesi e cartelli inneggianti allo stop al genocidio, per un cessate il fuoco, anche tra il pubblico durante la performance di Tedua, (“Costa Smeralda” nave al largo di Sanremo).

 

    “Basta sangue, basta guerre. Pace!” ha dichiarato Eros Ramazzotti

Dargen D'Amico con il suo doppio appello al cessate il fuoco:

    “Ci sono bambini sotto le bombe, senza acqua senza cibo. Il nostro silenzio, è corresponsabilità”. 

    Anche Diodato solidale allo stop alla guerra. 

    L’attore Edoardo Leo nel suo monologo ha scandito la frase: “Il sole della cultura è l'ultimo spiraglio di luce prima del buio

    Giuliano Sangiorgi dei Negramaro ha incitato: “Viva la musica, viva la libertà, viva la pace

Mahmood ha dichiarato: “Viva le differenze e la libertà di pensiero sempre e comunque”.

 

     Siamo in democrazia in Italia in tempo di pace dal 1946, dove non sappiamo quanto valore abbia la libertà che viene assicurata alla gente di partecipare attivamente ai vari argomentazioni della politica italiana, manifestando apertamente con tutti i mezzi di comunicazione: un enorme fortuna. 

 

NOTE PULITE

 

     Quest’anno per fortuna gli artisti non hanno scritto parolacce forzate nei testi, finalmente un Festival pulito, come consuetudine di galateo sanremese. 

Fiorella Mannoia nella prima serata si è esibita a piedi scalzi, in un manifesto universale per le donne, un’ancella libera.

 

      Invece è Marco Mengoni ad indossare una gonna e a presentarsi simpaticamente con un “preserbacio” con la moglie di Amadeus, Giovanna Civitillo: oltre che bravo cantante da una voce splendida, si è dimostrato un bravo intrattenitore ironico.

 

     Anche il calciatore Zlatan Ibrahimovic si è presentato come un simpatico co-conduttore stando allo scherzo con Amadeus. 

 

     Giorgia, grande signora della musica, é riuscita oltre che offrirci un’appassionata performance canora, anche ad intrattenerci con maestria, e a dialogare in inglese con John Travolta. 

 

     Leo Gassman per la fiction sulla vita di Franco Califano, si conferma talentuoso ed eclettico per una superlativa presenza a Sanremo 2023 con “Terzo cuore”: buon sangue non mente per i Gassman con tre generazioni d’arte teatrale e cinematografica (Vittorio e Alessandro Gassman).

 

     Teresa Mannino, mitica come sempre, quest’anno con grandi verità e risate intelligenti, ha deliziato e coinvolto il pubblico, sia quello intellettuale sia quello casalingo: meriterebbe un programma tv tutto suo. 

 

     L’attore Luca Argentero con il suo personaggio scaricante nella Serie Rai “Doc”, si è riconfermato superlativo, rappresenta il genero che tutte le famiglie vorrebbero. 

 

   Sabrina Ferilli è sempre gradita dalla presenza scenica femminile italiana inconfondibile, serena e simpatica. 

 

     Il clima di distensione si è creato anche perché i cantanti stessi in gara hanno presentato i propri colleghi, iniziativa originale e solidale, che rompe il ghiaccio e salda amicizie fra i colleghi artisti. 

 

     Non sono passate inosservate le parole commoventi, riconoscenti, devote e propositive del compositore e musicista Giovanni Allevi, un’anima semplice pulita umile ed onesta:

 

     “Nel buio di un dolore ho sentito la luce della bellezza e il suo amore. 

     Le dita ferme sul pianoforte hanno fermato le note un male tremendo mi percuote e scuote.

     Ma nulla è perso tra le albe ed i tramonti i loro colori sono felicità negli sfondi.

     Camici bianchi a curare le mie paure concedono luce alle ore più scure 

     Le mani dei pazienti e le loro sofferenze la verità tra mille apparenze.

     Gli sguardi dei bambini guerrieri della vita mi rendono certo che non è finita.

     Mi alzo e torno davanti al pianoforte ora le note mi rendono forte.

     Suono l'anima davanti al Mondo avendo dentro di me un amore profondo.

   Del dolore e le sofferenze andatene fieri è il posto più vicino a Dio per sempre vostro.”

 

NOTE SIMILI

 

Ci sono somiglianze anche quest’anno nella kermesse sanremese, o citazioni, o omaggi più o meno voluti fra le note:

  • “Sinceramente” di Annalisa e “Can’t Get You Out of My Head” di Kylie Minogue - “Musica Leggerissima” di Colapesce e Dimartino.

  • “Vai” di Alfa - “Run” dei OneRepublic - “Wonderwall” degli Oasis.

  • “I pe me tu pe te” di Geolier - “Cenere” di Lazza

  • “Tu no” di Irama - “Someone you loved” di Lewis Capaldi.

  • “Un ragazzo una ragazza” di The Kolors - “Salirò” di Daniele Silvestri.

  • “Mariposa” di Fiorella Mannoia - “Princesa” di Fabrizio De Andrè. 

     Le sonorità di “Ricominciamo tutto” dei Negramaro ricordano una certa influenza compositiva di Lucio Dalla, mentre Nek e Francesco Renga con “Pazzi di te”, una rielaborazione rimembrante di “Can’t take my eyes off you” di Gloria Gaynor.

 

     Le note sono 7 nella scala diatonica, (do re mi fa sol la si) (12 per la scala cromatica), ed aggiungendo diversi ritmi e pause, alcuni hanno dichiarato che le combinazioni possibili sono esaurite da anni, altri invece che sono infinite. 

     L’importanza oltre ai ritmi, la fa l’arrangiamento, ma anche il testo, l’interpretazione e la voce del cantante. 

     Buona composizione a tutti, perché siate più originali, come possibile. 

 

NOTE CHIC

 

     Il premio eleganza lo ha vinto certamente Fiorella Mannoia vestita da una magnifica firma quale Luisa Spagnoli

     Anche la sua presenza sempre impeccabile e le sue performance confermano il suo stile da primo premio.

     La sua ironia ed empatia traspaiono anche nella sua esibizione nelle cover proprio con Francesco Gabbani che nel 2017 le strappò la vittoria con “Occidentali’s Karma”, piazzando al secondo posto la sua “Che sia benedetta”. 

 

     Il premio maglietta nera della moda va ad Annalisa che si ostina a vestire stile “escort” inglese stile fumetto “Valentina” di Guido Crepax, con guêpière con reggicalze a vista e scollatura all’ombelico. 

     Non è detto che, simili vestiti che una ragazza al limite della magrezza possa indossarli, li debba esibire in pubblico per forza in prima serata di kermesse internazionale. 

     Per chi ha asserito che non era volgare, ci credo che sia vero, perché sembra una ragazzina ancora senza sviluppo di seno e fianchi (il famoso passaggio della pialla di S.Giuseppe). 

     Perché una cantante dalla bella voce usa simile trucco da bettola per attirare il pubblico maschile? Mira ad una carriera nei film porno? 

     Altra domanda: perché non lascia il mondo effimero commerciale per sfornare belle canzoni di spessore ed impegnate? 

     In ultimo: sorridere oltre che un piacere e senso di compartecipazione e rispetto, (oltre a farsi venire le rughe), sarebbe per Annalisa un modo per scendere dal piedistallo gelido altezzoso che si è creata: ma si sa che i liguri sono avari in tutto… 

 

     Vogliamo parlare degli uomini?

Hanno notato in molti che in generale le camicie sono passate di moda: molti artisti indossano direttamente una giacca su pelle nuda, chi invece, una maglia da donna…

    Anche loro vogliono stupire il pubblico femminile (o maschile a seconda delle tendenze sessuali). Dove andremo a finire?

 

NOTE NAPOLETANE

 

     Geolier ha fatto più parlare di se per la sua napoletanità che per la sua canzone in gara, troppo rap e soprattutto in napoletano schietto cantato di corsa senza sottotitoli, narrando l’argomento amore super gettonato dai compositori e scontato a Sanremo. 

     “I pe me e tu pe te” è sembra una citazione di Marcella Bella d’annata 1981, che in “Pensa per te” cantava “Pensa per te che a me ci penso da me”. 

     L’imposizione di un brano in dialetto (di qualsiasi regione dal valdaostano al siciliano) in una gara canora di canzoni in italiano, non può abbracciare il totale consenso del pubblico italiano fruitore di musica. 

     Forse è bene lasciar ampio spazio a brevi citazioni in dialetto, ma non carta bianca per tutto il testo in dialetto, di qualsiasi regione italiana. 

    Ad esempio, spicca il successo “Carusodi Lucio Dalla del 1986 che cita: “Te vojo bene assaje” - “È ‘na catena ormai che scioglie o' sangue dint'e vene” Tradotto in italiano “Ti voglio molto bene” - “È una catena che scioglie il sangue nelle vene”. 

 

     Come ha ricordato Teresa Mannino nel suo monologo che i siciliani più incalliti pretendono di farsi capire ai milanesi parlando in siciliano, senza tentare un italiano abbozzato, per marchio di razza indelebile, così i napoletani vogliono imporre il loro dialetto a Sanremo, per un eterno riscatto sociale da esibire. 

     Cerchiamo di integrarci diventando malleabili ed empatici in puro italiano, se pur conservando cadenze dialettali personali, tralasciando di parlare il proprio dialetto nelle rispettive regioni, per chi è in grado di comprenderlo a perfezione. 

     Sembra che i napoletani vogliano imporre la propria lingua napoletana al mondo, come hanno fatto gli inglesi snob che non tentano neanche di capire un forestiero che non ha piena padronanza della lingua inglese all’estero. 

 

NOTE TELEVOTO

 

     D’accordo a dare voce anche ai televotanti che esprimono la propria opinione, ma purtroppo sono per la maggior parte giovani viziati da un sistema utilizzato dalle major discografiche che li pilota verso un gusto commerciale di massa.

     Si indirizzano quindi i giovani ad ascoltare sempre più musiche commerciali usa e getta, lasciando in un limbo ignorato la musica impegnata, dai classici d’opera ai cantautori contemporanei. 

 

     Propongo di mantenere la votazione televoto abbassata al 10% d’incidenza, poiché premia solo la popolarità e non la qualità delle canzoni in gara. 

    Addirittura si potrebbe istituire a parte un premio Social Media per le canzoni popolari

 

NOTE STRESSATE

 

     Sangiovanni, forse per malessere personale incrementato dalla classifica sanremese al penultimo posto, con le sue ultime dichiarazioni, dice stop alla sua carriera musicale per infelicità. 

     L'artista ha avuto un grande coraggio per aprirsi al pubblico, fermando tutti i suoi programmi discografici e concertali, e curarsi. 

 

     “Mi fermo, non ho le energie fisiche e mentali per portare avanti la mia musica”.

    “Io mi fermo qui, sospendo la mia attività di cantante. Grazie a quest’esperienza ho capito che essere se stessi e dire la verità è importante, bisogna accettare quello che si è. Non riesco più a fingere che vada tutto bene e che sia felice di quello che sto facendo. A volte bisogna avere il coraggio di fermarsi e sono qui per condividere con voi che ho deciso di farlo.

     Ho ricevuto tantissimo sostegno che non mi aspettavo e tantissima comprensione che per me in questo momento rappresentano la cosa più importante, anche perché mi sembra di sentire che quello che vivo io tocca tante persone e mi fa sentire meno solo. Davvero grazie".

 

     Il carrozzone al quale sono esposti gli artisti promossi dalle case discografiche è pesante: concerti, interviste, social network, fan.

     Non tutti reggono l’esposizione mediatica con i suoi pro e i suoi contro. 

     I più deboli è difficile che si adattino a quest’angosciante stile di vita. 

     Se poi ci sono anche motivazioni personali di salute o famiglia o d’amore, la tristezza e la stanchezza fanno soccombere anche un gigante. 

     Se non c’è una buona famiglia alle spalle o compagni d’amore che li sostengono, gli artisti non riescono ad andare avanti in buona salute mentale. 

 

     Anche Franco Simone ha più volte dichiarato che se invitato parteciperebbe al Festival di Sanremo volentieri, ma data la sua forte emotività sarebbe un grande stress che gli causerebbe insonnia, tensione, ansia, in attesa della risposta,  delle graduatorie, e delle esibizioni in mondovisione. 

     Vi partecipò nel 1985 con “Ritratto” giunto al 13° posto, e nel 1974 con “Fiume grande” (rivelatosi grande successo internazionale, come citato in paragrafo “Note dimenticate”). 

     Erano gli anni in cui la Rai trasmetteva solo la serata finale, non 5 serate come è consuetudine ormai da molti anni. 

     La tensione era al massimo un tempo, forse più di adesso, dato che la maggior parte dei ragazzi salgono oggi sul palco di Sanremo, già osannati da trasmissioni televisive (Rai, Mediaset e Sky), internet e concerti. 

     Forse un cantante affermato percepisce ancora di più la tensione, data la competizione incontrastabile dei giovani supportati dal web, più degli stessi veterani. 

 

     Ma é ancora auspicabile una competizione canora al Festival di Sanremo?

Lo show degli ospiti è sempre vincente, quindi perché non abolire la gara ed offrire al pubblico una kermesse canora d’eccezione, dato che molti artisti di valore evitano la gara sanremese da decenni? 

 

NOTE STAFFETTA

 

     Chi sarà il prossimo conduttore del Festival di Sanremo? 

Abbiamo dato ad Amadeus e Fiorello (alias duo “Amarello”) un “Au revoir messieurs” ed ora servono altri presentatori direttori artistici ed intrattenitori. 

 

     Ci sono dei nomi papabili, quali Carlo Conti o Paolo Bonolis, Paola Cortellesi o Lorella Cuccarini ed altri.

     Io aggiungerei come presentatrici Teresa Mannino e Sabrina Ferilli, come direttori artistici invece Beppe Vessicchio e Franco Simone

 

     Forse l’unica osservazione è dividere la figura del conduttore da quella del direttore artistico, e rivedere le giurie, dando voce ad autorevoli autori che compongono da sempre testo e musica di qualità. 

 

NOTE CLASSIFICA

 

Ecco in elenco tutte le classifiche ufficiali con mie preferenze di redazione. 

 

#Sanremo2024 

5ª Serata finale classifica ufficiale 

 

1° #AngelinaMango #LaNoia 

2° #Geolier #IPeMeTuPTe 

3° #Annalisa #Sinceramente 

4° #Ghali #CasaMia 

5° #Irama #TuNo 

6 #Mahmood #TutaGold 

7 #LoredanaBerté #Pazza 

8 #IlVolo #Capolavoro 

9° #AlessandraAmoroso #FinoAQui 

10° #Alfa #Vai 

 

Podio sperato  

 

#AngelinaMango #LaNoia 

#Diodato #TiMuovi  

#FiorellaMannoia #Mariposa 

#IlVolo #Capolavoro 

#Negramaro #Ricominciamotutto

 

#Top 10 provvisorio alla fine 4ª serata

1° #Geolier #IPeMeTuPeTe

2° #AngelinaMango #LaNoia

3° #Annalisa #Sinceramente

4° #Ghali #CasaMia

5° #Irama #TuNo

6° #Mahmood #TutaGold

7° #AlessessandraAmoroso #FinoAQui

8° #LoredanaBertè #Pazza

9° #Diodato #TiMuovi

10° #Alfa #Vai

 

4ª serata cover 

 

1° #Geolier #Guè #Luchè #GigiDAlessio

2° #AngelinaMango #OrchestraDiRoma 

3° #Annalisa #LaRappresentantediLista 

4° #Ghali #Ratchopper 

5° #Alfa #RobertoVecchioni 

 

Podio sperato  

 

#Alfa #RobertoVecchioni 

#Irama #RiccardoCocciante 

#Negramaro #MalikaAyane 

#Diodato #JackSavoretti 

#Gazzelle #Fulminacci 

 

3ª serata televoto + radio 

 

1° #AngelinaMango #LaNoia 

2° #Ghali #CasaMia 

3° #Alessandra #Amoroso #FinoAQui 

4° #IlTre #Fragili 

5° #MrRain #DueAltalene 

 

Podio sperato 

 

#Diodato #TiMuovi 

#FiorellaMannoia #Mariposa 

#Negramaro #Ricominciamotutto 

#RicchiEPoveri #MaNonTuttaLaVita 

#AngelinaMango #LaNoia 

 

2ª serata Televoto + Radio 

 

1° #Geolier #IPMETUPTE 

2° #Irama #TuNo 

3° #Annalisa #Sinceramente  

4° #LoredanaBerté #Pazza 

5° #Mahmood #TutaGold 

 

Podio sperato  

 

#IlVolo #Capolavoro 

#EmmaMarrone #Apnea 

#Renga #Nek #PazzoDiTe 

#Irama #TuNo 

#Annalisa #Sinceramente 

 

1ª serata Sala Stampa 

 

1° #LoredanaBertè #Pazza 

2° #AngelinaMango #LaNoia 

3° #Annalisa #Sinceramente  

4° #Diodato #TiMuovi 

5° #Mahmood #TutaGold 

 

Podio sperato

 

#Diodato #TiMuovi  

#IlVolo #Capolavoro 

#FiorellaMannoia #Mariposa 

#Negramaro #Ricominciamotutto 

#EmmaMarrone #Apnea 

 

NOTE PREFERITE

 

     Tutti abbiamo i propri gusti, e aldilà di premi e classifiche, portiamo le nostre canzoni preferite nel cuore.

     Quindi è inutile accanirsi tra fan sui social imponendo la propria tendenza e cercando di farla cambiare agli altri. 

     Comunque la storia si ripete nei decenni dato che gli anziani hanno sempre criticato i giovani, nel bene e nel male. 

 

     Lo sceneggiatore Ennio Flaiano per il Festival di Sanremo del 1968 (pubblicato postumo nel 1976 in “Diario degli errori”) dichiarava così:

 

     “Ho visto alla televisione una delle serate di Sanremo.
     Ero a cena in casa di amici e non ho potuto sottrarmi. Questi amici intendevano vedere la trasmissione per ragioni di studio, essendo psicologi e interessati ai fenomeni della cultura di massa.
     Alla fine mi sono accorto che a loro quella roba piaceva.
    Il fatto che a cantare fossero dei giovani, serviva a garantirli che la loro approvazione rientrava nell’aspetto giovanile del fenomeno. La verità è che a me lo spettacolo, non so più se ridicolo o penoso, di quella gente che urla canzoni molto stupide e quasi tutte uguali, lo spettacolo mi è parso di vecchi.
     Comunque, se la gioventù è questa, tenetevela.
    Non ho mai visto niente di più anchilosato, rabberciato, futile, vanitoso, lercio e interessato. Nessuna idea, nelle parole e nei motivi. Nessuna idea nelle interpretazioni. E alcune mi venivano segnalate come particolarmente buone. C’era un tale per esempio, coi capelli alla bebè che sembrava protestare contro il fatto che malintenzionati gli tirassero delle pietre. Non si capiva perché si lamentasse tanto. Avrebbe voluto che gli tirassero delle bombe? Oppure? Che un tipo simile venga lapidato dovrebbe essere normale. È brutto, sporco e probabilmente velenoso.

     So bene che è inutile lamentarsi sui risultati di una politica produzione-consumo. Interessi economici molto forti possono modificare non soltanto il gusto, ma la biologia di un popolo che cade in questa impasse.
     La trasmissione era ascoltata, dicono, da 22 milioni di telespettatori, che è a dire tutta l’Italia – il paese dei mandolini.”

 

     Come può una persona così intelligente mettere in un unico e piatto calderone canzoni impegnate con canzonette da tormentone estivo?

 

     Il 1968 fu l’anno di “Canzone per te” di Sergio Endrigo, “Casa Bianca” e “Canzone” di Don Backy, “Deborah” di Fausto Leali, “Da bambino” di Massimo Ranieri,  “La siepe” di Al Bano, “La voce del silenzio” di Tony Del Monaco… tralasciando le altre orecchiabili estive, queste elencate sono perle ancora belle adesso. 

 

NOTE PARADOSSO

 

     Per lo spot “Liguria da baciare”, “Esselunga” ha scelto come colonna sonora due canzoni di Gino Paoli, “Sapore di sale” del 1963 e “Ti lascio una canzone” del 1985, trasmessi durante il Festival di Sanremo edizione n° 74.

     Il Paradosso è che il genovese Paoli, in dichiarazione pubbliche a mezzo stampa, ha espresso con parole dure che non guarda il Festival perchè ci sono sempre canzoni di poco valore (per essere gentili, le sue parole sono state molto più crude...).

     La sua fama compositiva sovrasta il suo pensiero musicale, ma soprattutto le sue dolci canzoni d'amore, non rispecchiano fedelmente il suo comportamento rispetto ai suoi colleghi.

     A sua differenza il cantautore Franco Simone è un fan del Festival, e lo segue sino a tarda notte, (a meno che non sia in concerto all'estero in quel periodo). Di certo anche per lui le canzoni non sono state memorabili, ma ha apprezzato molto la vincitrice Angelina Mango e Fiorella Mannoia. La cantautrice Mariella Nava (8 Sanremo da cantante e 3 da autrice: nel 1999 con "Così è la vita" e 2° posto nel 1991 con "Spalle al muro" interpretata da Renato Zero), aggiunge le lodi per Diodato, Negramaro e Maninni. (10 febbraio 2024 - Nuovo Quotidiano di Puglia).

 

Simona Bellone 14/02/24

 

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